Paolo De Ceglie, difensore ex Juventus, ha firmato con il Miami Beach per tre stagioni. L’ex Parma e Marsiglia tra le altre, sarà già anche un punto di riferimento dell’Academy del club. Queste le parole di De Ceglie a Gianlucadimarzio.com: «Tre anni, un progetto con italiani e darò anche una mano a livello organizzativo… E la cosa che mi piace è che rispetto alle altre squadre che si allenano e giocano fuori città, noi saremo proprio a Miami Beach. I tre anni sono comunque impostati da giocatore però darò una mano all’interno della società e dal punto di vista delle connessioni di mercato per giovani di prospettiva. Il calcio americano, a Miami in particolare, ha un influenza anche sud americana, quindi ha un grosso bacino d’utenza e può essere un trampolino per i giovani ma anche un posto giusto per finire la carriera».
Juve, mega offerta di Paratici a Gigio Donnarumma: i dettagli
Secondo Sportitalia, la Juve sta pensando seriamente da settimane di blindare Szczesny, un meritato premio all’eccellente rendimento del portiere polacco. Ma anche una necessità quando il contratto non è lungo e si acquista maggiore potere anche in previsioni di scelte diverse. «La Juve ritiene Gigio Donnarumma un’occasione unica per la prossima estate. E ha memorizzato da tempo le grosse difficoltà per il rinnovo (scadenza 2021), situazione che potrebbe cambiare in caso di svolta societaria (ma non è detto). Gigio ha già rifiutato una proposta rinnovo da sette milioni a stagione, la Juve ne metterebbe sul tavolo almeno otto».
Juve, l’ex Montero: ‘Per lo scudetto non ci sarà storia. Conte…’
Paolo Montero, allenatore della Sambenedettese, ex compagno di Conte alla Juventus, parla a RadioBiancoNera della corsa scudetto tra i bianconeri e l’Inter, allenata proprio da Conte: «Per lo Scudetto credo che non ci sarà storia, l’obiettivo è la Champions. Conte? Già da giocatore si vedeva che aveva la personalità per allenare. Parlava poco nello spogliatoio, ma era molto carismatico e si faceva sentire».
Juve Primavera, a Napoli per proseguire la marcia e fare 13
Torna il campionato Primavera 1 per la Juventus di Lamberto Zauli che ricomincia da Napoli. Domani alle 13 infatti i bianconeri saranno ospiti dei partenopei allenati da Roberto Baronio con l’obiettivo di prolungare la striscia di dodici risultati utili consecutivi con la quale ha chiuso il 2019.
L’AVVERSARIO – Cinque sconfitte nelle ultime sei partite per i partenopei che chiudono la classifica del campionato a quota nove punti. Un periodo non semplice per Baronio e i suoi che non vincono tra le mura amiche dalla prima giornata contro il Torino dello scorso settembre. Tra le fila azzurre è presente anche un ex giocatore del settore giovanile della Juventus: si tratta dell’esterno d’attacco classe 2002 Carlo Cavallo finora poco utilizzato in stagione
QUATTRO ASSENZE PESANTI – L’obiettivo in casa Juve è solo uno: tornare da Napoli con i tre punti. Una missione alla portata dei bianconeri nonostante quattro mancanze di livello. Non sono partiti per la Campania infatti gli infortunati Petrelli e Sene, lo squalificato Gozzi e Fagioli a disposizione di Pecchia con l’Under 23. La squadra si appoggerà dunque al momento prolifico di Da Graca e alle giocate illuminanti di Tongya per continuare la risalita in classifica e centrare il tredicesimo risultato positivo.
DA ZERO A DIECI – ZERO A QUEL DIFETTO CRONICO, DIECI A QUEI VENTICINQUE MINUTI
La Juventus perde, perde tre punti e soprattutto rimane a due punti dall’Inter, la sconfitta contro la Lazio deve essere molto utile, bisogna capire quello che non va e reagire dopo la partita con il Leverkusen con l’Udinese con una squadra che avrà molti assenti. C’è molto da cambiare, Sarri dovrà lavorare molto.
ZERO – al difetto cronico che non ci fa dormire la notte, passare in vantaggio ed essere ripresi. Errori pesanti che non lasciano tranquilli, Bisogna blindare la difesa, gli scudetti si vincono in difesa, se i bianconeri non migliorano su questo fondamentale, il titolo andrà inevitabilmente altrove.
UNO – a Fabbri. Valutazione pessima, errori su errori, non lascia un vantaggio con Ronaldo lanciato a rete, non segna un primo piede a martello su Ronaldo, non da nemmeno fallo su Matuidi e poi si perde Cuadrado rosso, gli da il giallo, ma allore doveva darlo anche a Felipe Luis. No comment.
DUE – come i punti di distacco dall’Inter, ora non c’è più da scherzare, bisogna tornare a lottare per riprendersi il posto che ci spetta.
TRE – come i gol presi ieri, da prima a terza difesa, l’Inter ci sorpassa anche su questo fondamentale, meditate, gente meditate.
QUATTRO – a Emre Can. Chiede di giocare, viene accontentato e poi ci regala questa prestazione. Perchè? Partita pessima sembra un pesce fuor d’acqua.
CINQUE – alla difesa in dieci. Troppo alti, l’errore su Milinkovic Savic è grave, il resto è contropiede ed in dieci ci può stare, ma si è rischiato l’imbarcata…
SEI – a Dybala, fa vedere buone cose, ma perde la grande occasione sparando su Strakosha un’occasione incredibile…
SETTE – a Ronaldo, primo tempo di grandissimo livello, secondo tempo più tranquillo con tanti errori. Non ancora al 100%, comunque in ripresa, serve come il pane il suo rendimento.
OTTO – a Milinkovic Savic, punisce i bianconeri dopo un periodo in cui era stato criticato. Giocatore interessante, da capire la sua valutazione se da top player, oppure no.
NOVE – a Bentancur, fondamentale il suo contributo, ottimo il suo rendimento. L’uruguaiano, fa una bellissima prestazione, poi esce e la Juventus si spegne, oggi come oggi utilissimo, peccato per l’infortunio.
DIECI – ai primi venticinque minuti della Juventus, ottimi, come tutto il primo tempo con cinque occasioni a due per i bianconeri. Ci si ferma al primo tempo, bisogna fare così tutta la partita.
Vendita nuove maglie calcio poco prezzo e pantaloncini calcio,abbigliamento e calzettoni calcio per uomo e donne,bambino online,acquistare maglia juventus 2020 della calcio shop 2019 online.
Qui Tuttosport – Xavier Jacobelli: «Ronaldo in stato di grazia, dubbi sull’età: altro che 35 anni! La Juve ha lavorato bene nella sosta, sul campo e sul mercato.
Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport. Ecco il suo intervento:
«Se il 2020 si vede dalla prima giornata del nuovo anno, la lotta per lo scudetto è destinata a rivelarsi sempre più entusiasmante a mano a mano ci inoltreremo nel giorne di ritorno. La Juve demolisce il Cagliari con quattro gol, tre dei quali di Ronaldo, alla prima tripletta in Serie A. L’Inter risponde alla grande in serata, andando a vincere a Napoli per la prima volta dopo ventidue anni e due mesi, esaltando una volta di più la vena di Lukaku che appone la sua doppia firma sull’ottava vittoria esterna dei nerazzurri. La Lazio tallona la Juve e l’Inter, forte del record di nove vittorie consecutive e della partita da recuperare con il Verona il 5 febbraio, fermo restando lo splendido campionato degli scaligeri guidati da Juric, sempre più sulle orme di Gasperini.
In casa Juve, sugli scudi c’è Ronaldo, il quasi trentacinquenne Ronaldo (compleanno il 5 febbraio) che, in realtà, ha dieci anni di meno e in corpo lo scatenato entusiasmo di un ragazzino. Per qualità sarriana e quantità della prestazione dei bianconeri, la prova della Juve è stata la migliore della stagione, contro il Cagliari che, in campionato, non vince dal 2 dicembre e a Torino si è arreso dopo una prestazione molto orgogliosa, ma povera di sostanza. Sugli scudi c’è Cristiano: per la prima volta il fuoriclasse portoghese ha segnato in cinque gare consecutive di Serie A e ha infranto anche il tabù Cagliari, l’unica squadra di questo campionato alla quale non aveva mai segnato. Eppure, sarebbe troppo semplice circoscrivere la prestazione dei bianconeri nell’esclusivo ambito ronaldiano. La verità è che, all’inizio di un ciclo alquanto impegnativo fra corsa scudetto, Coppa Italia e Champions League, questa Juve ha lavorato bene durante la sosta, leccandosi le ferite di Riad e ripartendo con il piede pigiato sull’acceleratore.
In campo e sul mercato dove, con l’operazione Kulusevski, ha bruciato sul tempo la concorrenza piazzando un colpo magistrale, considerati l’età, il talento e la bravura del diciannovenne svedese. Lo stato di grazia di Ronaldo, il recupero atletico di Ramsey e Douglas Costa, gli innegabili progressi di Rabiot, l’energia di Demiral alla quinta, consecutiva partita da titolare, la maggiore protezione che il centrocampo ha assicurato alla difesa: da qui Sarri ha ricominciato la corsa, forte anche di una strategia concordata con la società circa la sessione invernale di mercato.
La conferma di Emre Can e il suo inserimento nella prossima lista Champions sono due mosse azzeccate, sia per il valore assoluto del centrocampista sia per i positivi riflessi psicologici sullo stesso giocatore che, nella prima parte della stagione, ha pagato un pesante pedaggio all’esclusione dalla fase a gironi del massimo torneo continentale. Paratici ha dichiarato che, in questo gennaio, la Juve non farà altri movimenti di rilievo, resistendo alle lucrose offerte provenienti dalla Premier per Demiral e consapevole che, a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, Chiellini tornerà al centro della difesa.
A proposito: bene ha fatto Sarri a rimarcare come non esista un problema de Ligt. Intoccabile Bonucci, in questo momento Demiral è più in forma rispetto all’olandese, ma la stagione è talmente lunga che l’olandese avrà tempo e modo per riprendersi una maglia da titolare. Il suo valore e la sua classe non possono essere messi in discussione».
Juve-Cagliari 4-0, le pagelle. Ronaldo comincia col botto, Rabiot in grande crescita. Che ingressi Higuain e Douglas!
Szczesny 6 – Non viene praticamente mai chiamato in causa. Trema solo sul colpo di testa di Simeone che si stampa sulla traversa.
Cuadrado 6 – Il duello con Pellegrini è tra i più entusiasmanti della gara. Entrambi quando offendono danno qualcosa in più andando in difficoltà quando puntati.
Demiral 6,5 – Ancora una volta vince il duello con De Ligt e dimostra ampiamente in campo il perché: reattivo, lucido e concentrato.
Bonucci 6,5 – Guida la linea difensiva con la solita autorevolezza, un punto di forza su cui i compagni si appoggiano con sicurezza.
Alex Sandro 6 – Quando Nainggolan si allarga dal suo lato soffre maggiormente. Le occasioni più pericolose ospiti partono da lì. Quando avanza dà sempre l’impressione di poter dar vita a qualcosa di decisivo.
Rabiot 6,5 – Cresce alla distanza aggiungendo alle letture del centrocampo richieste da Sarri anche quella qualità palla al piede che ha nel bagaglio tecnico.
Pjanic 6,5 – La squadra riesca a stare corta anche grazie al suo lavoro e lui ne beneficia accorciando in avanti e dando aria alla manovra.
Matuidi 5,5 – La generosità non manca mai, sia in fase di recupero che negli inserimenti in area di rigore. In difficoltà però nella gestione tecnica rallentando, soprattutto nei primi 45 minuti, il giro palla (83’ Emre Can S.V.)
Ramsey 6,5 – Sarri gli dà fiducia schierandolo sulla trequarti, lui mette a disposizione le sue abilità nel palleggio duettando con Dybala e Pjanic. Nel primo tempo ha lui le occasioni più pericolose per sbloccare la partita (80’ Douglas Costa 6,5 – Ingresso dei suoi: devasta la mediana ospite con un’accelerazione travolgente e regala un cioccolatino che Ronaldo deve solo spingere in rete).
Dybala 7 – Si defila spesso e volentieri dalla zona centrale per liberarsi dalle grinfie della retroguardia sarda. Prima di uscire va vicino al gol su punizione e si guadagna il penalty poi trasformato da Ronaldo (70’ Higuain 7 – Perfetto nel dribblare il difensore avversario e fulminare Olsen con il destro. Dà un senso ad ogni pallone che tocca).
Ronaldo 8 – Svaria tantissimo nella prima frazione su tutto il fronte d’attacco non calciando quasi mai in porta. Nella ripresa gli bastano quattro minuti per approfittare di una dormita della retroguardia ospite e firmare la prima rete del nuovo anno. Poi su calcio di rigore timbra la doppietta, lancia in profondità Higuain per il tris e firma la tripletta personale.
All. Sarri 7,5 – Serviva un rientro col botto dopo la chiusura del 2019 contro la Lazio. Lancia ancora Demiral dall’inizio, si affida a Ramsey e Dybala in avanti. La squadra è convinta e nel secondo tempo sblocca, consolida e dilaga. I presupposti per un nuovo anno soddisfacente ci sono tutti.
L’AVVERSARIO
Cagliari (4-3-2-1): Olsen 5,5; Cacciatore 5 (61′ Faragò 5,5), Walukiewicz 4,5, Klavan 4,5, Pellegrini 6; Nandez 5,5, Cigarini 5 (85′ Oliva S.V.), Rog 6; Nainggolan 5,5, Joao Pedro 5,5; Simeone 5,5 (81′ Cerri S.V.). All. Maran 5,5.
RAMSEY A SKY: «Contento di poter giocare in questo grande club. Vogliamo la Champions. Cristiano incredibile»
Questa sera, venerdì 10 gennaio, alle 20 e alle 23 su Sky Sport Uno (in replica domani alle 13.30 e alle 23.30 su Sky Sport Serie A), torna l’appuntamento con “I Signori del Calcio”.
Protagonista di questa nuova puntata, il centrocampista della Juventus Aaron Ramsey.
Di seguito, alcuni estratti dell’intervista al giocatore gallese con il primo passaggio sul suo ex allenatore Arsene Wenger.
Wenger è stato un grande allenatore, uno dei migliori. Ha vinto molti trofei con l’Arsenal cambiando la Premier League con il suo gioco e con il suo modo di pensare. Faceva in modo che non avessi paura di uscire dalla comfort-zone per esprimere le tue qualità. Credeva in te e dava ai giovani giocatori opportunità per dimostrare il loro valore. È un grande uomo: se avevi un problema e se avevi bisogno di qualsiasi cosa, lui era sempre lì, pronto a darti una mano e ad ascoltarti.
La Juventus è un nuovo capitolo della tua carriera: com’è?
Dopo la situazione che c’è stata all’Arsenal, la Juventus si è fatta avanti facendomi una proposta. Mi hanno voluto a tutti i costi da loro, si sono sforzati molto per avermi. Sono entusiasta di aver colto questa opportunità e sono contento di poter giocare per questa grande società, di rappresentarla e di dare il mio contributo per provare a vincere molti titoli.
Qual è stata la tua prima impressione della nostra Serie A, è molto diversa dalla Premier League? Della Juventus come squadra, come società?
La Serie A è molto più tattica rispetto alla Premier League. Molte squadre si difendono in profondità e tu devi cercare di rompere i due blocchi in modi differenti. In Premier League invece c’è più spazio, probabilmente l’intensità è leggermente maggiore perché ti devi guardare di più alle spalle. Sono rimasto impressionato dal campionato, dalla qualità e della tecnica. Spero di avere una stagione significativa.
Non è un’ossessione, ma l’obiettivo principale di questa squadra è vincere la Champions League ed è anche uno dei tuoi obiettivi: credi sia possibile? Quanto può essere difficile?
Sicuramente è un trofeo che vogliamo vincere. Innanzitutto bisogna lavorare sodo per vincere il campionato, perché è questo che poi ti dà la forza per affrontare delle competizioni così importanti ed entrare in Champions League. Quello che vogliamo è provare a vincere qualcosa. Per fortuna abbiamo dei giocatori incredibili in squadra e siamo pronti ad aiutarci a vicenda per raggiungere quest’obiettivo.
Com’è giocare con Cristiano Ronaldo?
Cristiano è incredibile. È un giocatore fantastico, i suoi record parlano per lui. È uno dei più grandi e giocare nella sua stessa squadra per me è un onore e un motivo d’orgoglio. Far parte della Juventus, in generale, è eccezionale, come il poter giocare con tutti i suoi calciatori. È davvero meraviglioso farne parte.
DYBALA, PROGETTO RINNOVO E NON SOLO
La Juventus pensa al futuro e non può evitare il discorso legato a Paulo Dybala. Il calciatore argentino è stato messo in discussione questa estate ipotizzando uno scambio con Romelu Lukaku, alla fine saltato. Un bene per i bianconeri, perchè Maurizio Sarri è riuscito nella difficile impresa di rilanciare la Joya.
L’argentino aveva ottime richieste in Inghilterra ed al Psg ma si è impuntato per non andare via ed alla fine è rimasto a Torino con massima soddisfazione di tutte le parti coinvolte. Il numero dieci in stagione, infatti ha giocato 23 partite con nove reti e sei assist, mentre l’anno scorso, aveva chiuso la stagione con dieci gol e soli due assist, insomma, numeri nettamente peggiori, di questa.
RILANCIO SARRI – fondamentale Maurizio Sarri che ha voluto fortemente la permanenza di Paulo Dybala, ne ha sponsorizzato l’utilizzo e gli ha cambiato la posizione avvicinandolo alla porta dalla posizione più decentrata in cui aveva giocato nell’ultimo periodo della scorsa stagione. Tutto questo gli ha giovato con Dybala che ha segnato di più e giocato meglio.
IL PROGETTO FUTURO – il progetto futuro della Juventus per Dybala è quello di allungare il contratto, evitando le sirene che provengono dal Psg, dalle formazioni di Premier e qualche rumorino dalla Spagna. I bianconeri lo vedono con un ruolo di primo piano, da bandiera, magari contiuando la magia della maglia numero dieci di Alessandro Del Piero.
Per Dybala questo 2020 è importante, ormai ha raggiunto la titolarità con Cristiano Ronaldo e vuole continuare ad avere quel ruolo di primo piano ed entrare sempre di più nella storia bianconera.
Juve-Udinese: la regla de los dobletes

El último Juventus-Udinese, disputado el pasado 8 de marzo, terminó con goleada 4-1 mediante un doblete de Moise Kean. Dos goles que continuaron una costumbre asentada en el Allianz Stadium contra el equipo friulano.

El primer Juve-Udinese en el Stadium tiene razones para ser recordado: porque era un duelo en la cumbre -la Udinese iba tercera-; por la nieve, ante la que el estadio respondió a la perfección; y por el doblete de Matri. Un gol en cada tiempo, primero tras un rechace de Handanovic y luego tras un pase de Marchisio.

Paul Pogba siempre demostró su enorme capacidad en los disparos lejanos y lo corroboró en su primera temporada (2012/13) contra Udinese. En el póker bianconero, anotó los dos primeros goles del partido dede fuera del área con dos tiros imparables.

La Joya ha realizado dos dobletes contra Udinese. El primero llegó en la temporada 2016/17, que se adelantó en ese partido por medio de Jankto. Luego, Dybala empató de falta y luego firmó el triunfo de penalti. El año siguiente, el 10 volvió a golpear dos veces, de nuevo de falta y luego tras pase de Higuaín.