La Juventus in un guado. Agnelli scelga, ora o mai più!
Questa estate la campagna acquisti della Juventus, forse anche condizionata da pendenze finanziarie da far quadrare ad ogni costo, è stata ancora una volta sommaria e superficiale. Senz’altro non mirata a migliorare e a completare una rosa giocatori, da anni palesemente carente in settori nevralgici.
Nel contempo, qualcosa di non ben definito ha anche spinto la dirigenza juventina a licenziale l’ermetico, nonché pluridecorato allenatore Allegri, affidando la panchina bianconera a Maurizio Sarri, acclamato Guru del gran gioco.
Mossa molto coraggiosa quella attuata dalla società bianconera, convintissima, forse troppo, di avere a disposizione un organico giocatori eccezionale, al quale aggiungere ‘’l’additivo’’ del bel gioco e della spregiudicatezza, per poterne scaturire una potenza calcistica di valore mondiale.
Da un cambiamento tattico cosi radicale importante ed immediato era logico attendersi prima del suo naturale consolidamento e nei primissimi tempi, un qualche naturale intoppo, una qualche fisiologica battuta d’arresto. Nelle aspettative, l’idea era quella di riuscire a superare, senza troppi danni, la prima fase di studio e adattamento. Quindi procedere via via in escalation, per poi spiccare il volo e procedere spediti sempre più in alto.
Dopo 6 mesi di studio, di prove e di chiacchere, siamo alla terza giornata di ritorno di campionato. La situazione che si presenta oggi a società, allenatore, giocatori e tifosi è ben diversa da quella che si era prospettata e sperata.